NOEMA Home SPECIALS › Evoluzione storico-tecnica dell'apparato di proiezione cinematografica
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Prefazione
Preistoria
La nascita del cinematografo
I procedimenti cinematografici
Principi di proiezioni cinematografica
La riproduzione sonora
Alcuni modelli di proiettori cinematografici
Accessori
I proiettori digitali
Le prime tappe della rivoluzione digitale
Conclusioni
Sitografia, Bibliografia

 

La nascita del cinematografo

Nel 1893 Thomas Edison fa brevettare il "Cinetografo" (un apparecchio che registra le immagini, ma si limita a offrire una proiezione di cattiva qualità), e poi il "Cinetoscopio", un visore che consente solo la proiezione individuale. (figg. 16,17,18)

Esso trovava il suo collocamento ideale nella "penny arcades", nelle fiere e nelle feste paesane. (fig. 19)
Il 23 aprile 1896 al "Koster and Bial's" di Broadway, ha luogo la prima proiezione pubblica del "Vitascope" dello stesso Edison.

Il suo proiettore si basava sugli stessi principi che adoperavano i fratelli Lumière in quello stesso periodo : solamente, per il "Vitascope" venne ritardata la fase di brevettazione e commercializzazione.
Il 28 dicembre 1895 ebbe luogo la prima storica proiezione del "Cinematographe Lumière". Essa avvenne in pubblico, a pagamento, all'interno della "Sala Indiana" del Gran Cafè de Paris. (figg. 20,21)
L'epoca del visore era passata.

 

 

Il successo del cinematografo fu immediato : nel giro di pochi giorni i due fratelli saranno costretti ad organizzare addirittura 10 proiezioni quotidiane, con un incasso di 2.500 Franchi.
L'apparecchio riusciva a proiettare in sequenza 45 fotogrammi al secondo, bloccando per qualche attimo l'immagine sotto esposizione luminosa davanti all'obiettivo.
Le pellicole erano in nitrato di celluloide, materiale altamente infiammabile, ed erano realizzate negli Stati Uniti. (figg. 22,23)

Un perfezionamento di importanza capitale fu sicuramente l'applicazione del principio di avanzamento ad intermittenza, all'interno dell'apparecchio battezzato "Choreutoscopes". Realizzato e catalogato dal costruttore parigino Molteni, sotto forma di un disco di vetro, con movimento rotatorio ad intermittenza secondo un dispositivo a "Croce di Malta", a 6 tacche. Questo a sua volta azionava una ruota sulla quale era montato un otturatore destinato a mascherare la proiezione durante il passaggio da 1 fotogramma al seguente.